La prima cosa che abbiamo capito quando ci siamo resi conto che la nostra vita stava diventando ingestibile e che – nonostante Google calendar, Trello, Evernote e tutti i nuovi strumenti digitali – non riuscivamo più a starci dietro, è che i calendari vanno svuotati.
Togliere impegni (non professionali) era l’unica via per evitare di gestire tutto in affanno, di non godersi i momenti, la compagnia reciproca, la casa, e per cercare di stare bene, insieme e in solitudine.
Il nostro obiettivo era quello di rallentare e, per raggiungerlo, bisognava eliminare gli orpelli, tagliare tutti gli impegni, nostri e dei bambini, che non fossero “sostenibili”.
Cosa rende sostenibile un impegno?
1. non deve sovrapporsi con altri impegni di altri membri della famiglia
2. deve essere fonte di gioia, endorfine o nutrimento culturale
3. se non porta i vantaggi del punto 2, deve essere necessario (visite mediche, parrucchieri doma chiome, estetiste estirpa peli)
4. deve essere possibile raggiungere il luogo dove si svolge in bici o a piedi
Se un impegno soddisfa tutti e 4 questi requisiti entra in agenda di diritto! Altrimenti ASSOLUTAMENTE NO. E si sta a casa a riposare!